Più da me udir potrai
carezzevoli suoni
né aride mani
consacrar potranno
più teneri gesti.
Annuncia a lutto la campana
che sodalizio non fu
ma rapido scontro
di cuori indigenti.
Se anche l’ancella nostra,
che paziente ci riunì,
comparir dovesse a questa soglia
e il voluttuoso giogo
ancor d’affanni asservirà
i nostri sensi,
più
d’affetti il cuor si colmerà
poiché
fasulli son gli specchi
in
cui ti miro
e
menzogneri i profondi
motti
del tuo esser mio.
Ciao cara amica, eccomi qua per lasciarti i migliori auguri di serene feste natalizie. I versi che ho appena letto non sono sorrisi di gioia, perché senza amore vero c’è poca gioia. Consola non poco sapere che la poesia è un’ancora cui aggrapparsi per non affogare nei marosi dell’infelicità. E la poesia canta in te. Sereno Natale👋👋
RispondiEliminaGrazie amico caro...
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