mercoledì 28 febbraio 2018

IL MARE ADDOSSO: Bonayres, tango argentino in Sardegna

IL MARE ADDOSSO: Bonayres, tango argentino in Sardegna

Bonayres, tango argentino in Sardegna



Progetto artistico
Il gruppo Bonayres nato nel 2016 dall'incontro di musicisti di varia estrazione musicale, fonde le proprie esperienze e sensibilità, dando vita ad un repertorio frutto di una scelta accurata, arricchito dagli arrangiamenti originali che affondano le radici nel tango, passando per la musica sud americana e per i più famosi brani della tradizione italiana e internazionale, jazz, musica classica, popolare e d'atmosfera.
 Esperienza e formazione della band
Tutti i musicisti, hanno alle spalle importanti percorsi formativi (seminari didattici, Conservatorio ecc.) ed artistici di assoluto rilievo (trasmissioni TV, eventi di carattere nazionale ecc.). 

Un pò di storia: dalla Madonna di Bonaria a...Buenos Aires!

Il 17 luglio 1454, a Cagliari davanti al notaio  Garau, i responsabili della gestione nautica , commerciale ed amministrativa di due caravelle, Aulaguer Lunes e Pere Pujol stipulano un contratto di navigazione per un viaggio di conserva per il Levante. La caravella di Lunes era intitolata "Sancta Maria de Bonayre". E' questo il più antico documento finora reperito attestante la devozione degli uomini di mare verso la Madonna ed il santuario mariano cagliaritano. 


La Madonna  diventa in seguito la catalana Madonna di 
Bon Aire, diffondendosi in Spagna e in particolare a Siviglia con la nuova denominazione castigliana di Nuestra Señora de los Buenos Aires. Sotto la protezione e col nome di questa Madonna fu nel 1536 fondato dallo spagnolo Pedro de Mendoza quello stanziamento nell'America meridionale, 


che finirà col diventare la odierna capitale dell'Argentina Buenos Aires e in seguito anche una omonima città della Colombia e un’altra di Costa Rica... 


Detto in altre parole, il nome di Buenos Aires capitale dell’Argentina è derivato dal nome della Madonna di Bonaria venerata dai Cagliaritani e dai Sardi!   Partiamo da questo legame per navigare musicalmente tra i ritmi e le melodie del 



Tango Argentino attraversando le epoche, gli stili e gli autori che lo rappresentano, dal periodo della " guardia vecchia" rappresentata da Angel Villoldo compositore del brano "el choclo" all'avanguardia rappresentata da Astor Piazzolla, passando per Carlos Gardel, Osvaldo Pugliese, Anibal Troilo ed altri compositori non meno importanti.

PER INFO:
sito
 e-mail


sabato 1 luglio 2017

I Vasi di Pandora

Inizia una nuova attività...

I VASI DI PANDORA
Vasi e fioriere in pietra artificiale, l'hypertufa, per il giardino e la casa
 Vaso in hypertufa
Vieni a trovarmi su 
I Vasi di Pandora 
anche sulla mia pagina Facebook 
 Vaso ovale con inserti in vera pietra
Interamente realizzati a mano con materiali naturali
 Vaso medio con inserto in vera pietra
Molto simili alla pietra, i vasi in hypertufa sono leggeri, resistenti, porosi e traspiranti

domenica 19 febbraio 2017

IL SOGNO

Nelle nebbie del sogno
s'incontrano anime
da luoghi remoti.
Vaghe le forme,
caldo il sentire.

Diafane mani
cercano il tocco,
orfane del tempo
e occhi affondano ebbri
in obliati volti.

Ricorda.
Ricorda,
quando il sonno svela
in altre sembianze
lontani turbamenti.

Ricorda,
quando sorge la notte
a lumeggiare
tra i mondi
dimentichi baci.




martedì 31 maggio 2016

KORUCREAZIONI gioielli in rame - COLLANA NEFERTITI


Sono molto orgogliosa di questo pezzo. E' una collana 

che è stata ottenuta partendo da un tubo di rame. 

Dal tubo è stato ricavato un anello che è stato aperto, 

lavorato con la tecnica del martellamento, inciso e 

colorato col fuoco.


I pendenti sono due diaspri africani laterali ed una perla 

di onice nera centrale. 


Collana in rame battuto e pietre

mercoledì 18 maggio 2016

KORUCREAZIONI gioielli in rame - LA TANIT

La Tanit è un antichissimo simbolo che rappresenta l'effige di una donna, la donna per eccellenza, la dea Inin, poi Inanna venerata dei sumeri, Ishtar dai babilonesi, Inar dagli ittiti; seguono le genti di Ugarit con Anat e Ashtarte, i greci adoravano Afrodite e la ninfa dei boschi Nape, un nome che si ritrova nella regione di Carceres e Galizia in Spagna.
personale interpretazione della Tanit
Personale interpretazione
 della TANIT


Per contro, in Sardegna si ritrova questo simbolo in molti siti di età nuragica e dagli studi recenti, emerge che la Tanit racchiuda in se il nome e il segno di Dio, della divinità in senso lato.
"Che le cosiddette Tanit siano di invenzione e produzione sarda nuragica e affatto punica (1) lo aveva  intuito e sostenuto per primo Giulio Chironi in una nota e ora famosa risposta piccata di venti anni fa dello studioso all' archeologo Giovanni Lilliu, quest'ultimo del tutto incredulo di fronte all'iconografia e alla scrittura di quattro cocci (v. fig. 3 -4 -5 -6) trovati presso una vigna ed un nuraghe in Orani"  (http://monteprama.blogspot.it/2014/12/buon-natale-da-selargius-cose-la.html).

simbolo della TANIT
TANIT con onice nera


Spesso rappresentata con la testa romboidale e le braccia a svastica, la figura si trova all'interno di numerose scritte in lingua protosarda, e "...Essa rappresenta la divinità YH (YHH, YHW, YHWH) di antica origine cananaica, quindi sarda e poi israelitica; è la successiva e famosa 'Panè Ba'al' פנה בעל, ovvero l'immagine del Signore".

Io ho voluto riprendere questo antico simbolo, reinterpretandolo secondo la mia personale ispirazione.


sabato 14 maggio 2016

KORUCREAZIONI - gioielli in rame

Anche qui presento una nuova versione di me, quella che ama creare forme con il metallo. 
bracciale in rame

Il RAME, questo lucente metallo dal colore rosso, ancora più rosso se si nutre del calore e della luce. 

Fili morbidi si prestano docili e si fanno intrecciare in spirali e cerchi.. Fili duri richiedono energia e forza, si piegano solo ad una grande volontà di creazione.

ciondolo in rame battuto con onice nera


E poi ci sono loro, le pietre, i cristalli, con i mille colori che sapientemente la natura ha donato loro, catalizzatori di energie, condensati di luce, materializzazione dei centri.

pendente in rame con avventurina azzurra

Tutto questo per dare vita a gioielli che non appaghino solo gli occhi, ma anche il cuore.
Strumenti per evocare antichi simboli, per richiamare l'attenzione su alcune parti di noi.

simbolo originale della TANIT
TANIT

Vi invito a visitare il mio sito  KORUCREAZIONI e la mia pagina FACEBOOK  .
Che l'avventura abbia inizio.

copertina di KORUCREAZIONI


sabato 7 dicembre 2013

LETTERA AL FIGLIO

Mio amato figlio,

che diedi alla luce con dolorosa gioia, che il lacrimoso stupore placasti al primo udire del tuo nome, dalla voce che già vibrava nelle acque dell'oscuro mondo, a te guardo ora, promessa di uomo. 

Perdona, mia carne, perdona questa bocca che ti baciò incredula e che plasma di verbo crudeli saette, che bruciano giovane la bianca materia.

Lenisci, mia anima, degli occhi l'ira col nero candore dei tuoi specchi e abbi pietà, mio spirito, di queste mani
che sfiorarono i morbidi sogni sulle guance e che barbare ora brandiscono incubi uccidendo speranze.

Perdona, oh figlio, queste amare lacrime, che solo il più grande dei dolori e il più grande degli amori copiose posson far cadere a lavare le colpe. 





mercoledì 20 novembre 2013

ACQUA





"L'acqua non aspetta mai. Cambia forma e scorre attorno alle cose, trovando sentieri segreti a cui nessun altro ha pensato: un pertugio nel tetto o un piccolo buco in fondo a una scatola [...] Può dilavare la terra, spegnere il fuoco, far arrugginire un pezzo di metallo e consumarlo."
Arthur Golden


...e quando è troppa, PUO' UCCIDERE.









venerdì 8 novembre 2013

NON T'AMO PIU'


NON T'AMO PIU'
di 
Evgenij Evtusenko

Non t'amo più... E' un finale banale. Banale come la vita, banale come la morte. Spezzerò la corda di questa crudele romanza, farò a pezzi la chitarra: ancora la commedia perché recitare! Al cucciolo soltanto, a questo mostriciattolo peloso, non è dato capire perché ti dai tanta pena e perché io faccio  altrettanto.

Lo lascio entrare da me, e raschia la tua porta, lo lasci passare tu, e raschia la mia porta,C'è da impazzire, con questo dimenio continuo...

O cane sentimentalone, non sei che un giovanotto... Ma io non cederò al sentimentalismo. Prolungar la fine equivale a continuare una tortura. Il sentimentalismo non è una debolezza, ma un crimine quando di nuovo ti impietosisci, di nuovo prometti e provi, con sforzo, a mettere in scena un dramma dal titolo Ottuso "Un amore salvato". E' fin dall'inizio che bisogna difendere l'amore dai "mai" ardenti e dagli ingenui "per sempre!". E i treni ci gridavano: "Non si deve promettere!". E i fili fischiavano "Non si deve promettere!".

I rami che s'incrinavano e il cielo annerito dal fumo ci avvertivano, ignoranti presuntuosi, che è ignoranza l'ottimismo totale, che per la speranza c'è più posto senza grandi  speranze.

E' meno crudele agire con sensatezza e giudiziosamente soppesare gli anelli prima di infilarseli, secondo il principio dei penitenti incatenati. E' meglio non promettere il cielo e dare almeno la terra, non impegnarsi fino alla morte, ma offrire almeno l'amore d'un momento. E' meno crudele non ripetere "ti amo", quando tu ami. E' terribile dopo, da quelle stesse labbra sentire un suono vuoto, la menzogna, la beffa, la volgarità quando il mondo falsamente pieno, apparirà falsamente vuoto. Non bisogna promettere... L'amore è inattuabile. Perché condurre all'inganno, come a nozze? La visione è bella finché non svanisce. E' meno crudele non amare, quando dopo viene la fine. Guaisce come impazzito il nostro povero cane, raspando con la zampa ora la mia, ora la tua porta. Non ti chiedo perdono per non amarti più. Perdonami d'averti amato.

Straordinaria lettura di Gianni Caputo

lunedì 4 novembre 2013

venerdì 25 ottobre 2013

SLOW

AN OVERDOSE OF YOU,
AN OVERDOSE
OF THE MAN 
WHO 
DOESN'T 
EXSIT 





Take Me Back Home


"You take me back there 

Take me back home, please 

No, I can't go in there 

Just take me back home, home 

Is where I wanna be "


mercoledì 23 ottobre 2013

L'AUTUNNO DEL CUORE

Mia cara, carissima Josephine,
dolce compagna, che serenamente dai udienza ai pensieri del mio cuore, ti scrivo ancora una volta per sapere di te.

Sempre ti immagino, candida e leggera, tra i viali inebrianti dei glicini che costeggiano i muri della tua dimora, con in viso solo il riflesso rosato della stella solare che volge al suo quotidiano sonno.

Sorella mia, è già autunno ma gli alberi paion di zeffiro spogliati e non dalla matrigna tramontana che ancora indugia ad arrivare, affilando le unghie per meglio scalfire quando giunta sarà l'ora.

Tu lo sai, mia devota, il mio cuore trabocca di mestizia in questa stagione e ancor di più quando, al cadere delle foglie, si aggiunge l'inesorabile e ciclico disseccarsi delle speranze.  I sogni cadon giù, denudandomi di gioia e sorrisi che giaccion ingialliti ai miei piedi.

La menzogna, mia amata, la bugia e la falsità mi asciugano l'anima che devo ristorare con la rugiada dei miei occhi per non farla morire del tutto. 

E' questo l'autunno del mio cuore, mia dolce , quando fraintesa continuo ad inciampare sui cocci del passato e sanguino e incespico ma è un gridare sordo, un procedere cieco, contro l'ottusità delle persone.

Sai tu, mia amabile amica, a chi mi riferisco e quasi posso udire il tuo discreto rimprovero che riecheggia nella mente quasi fosse il mio.  So bene che non dovrei più badare a certi affari, ma un pò la vanità un pò un sincero attaccamento, mi spingono a voler sapere. 
Quale errore, mia angelica compagna, talvolta il sapere! Perchè è meglio ignorare, per meno soffrire o illudersi, ancor meglio, che niente sia cambiato, quando invece niente è mai stato come appariva.

Ti lascio, soave creatura, dormi bene questa notte, librati negli spazi che son solo tuoi, io farò lo stesso, stringendo al seno quei petali che ancora restano dei colorati giardini.

Tua


martedì 22 ottobre 2013

PERCHE'?

Faceva freddo fuori, ma forse di più dentro.
Davanti al vetro nuvole di fumo riflesse da occhi lucidi e persi in lontani pensieri. Un sorso ancora e poi l'alcool avrebbe fatto il suo dovere fino in fondo, cosa che il cuore rifiutava di fare.

"Sono stato un gioco per te",  le ultime parole, le sole che uscivano ancora da quella bocca muta,  da troppo tempo le stesse, false e bugiarde.


No, non ci saranno altri spiragli 
per chi si fa carnefice della verità, 
per chi trafuga la realtà, 
per chi rinnega il passato,
per chi finge un candore che non c'è,
per chi ama a ha paura di se stesso,
per chi illude illudendosi di non farlo,
per chi scaglia la prima pietra.

Si cercavano in giro, tra le pagine di una storia inconclusa, sbiadita tra i ricordi falsati dalla memoria.
Ma non fu un gioco e si sapeva, solo l'orgoglio ferito raccontava un finale diverso. 

Perchè? 

Perchè?


domenica 20 ottobre 2013

COME SEMPRE

E QUANDO PENSI DI ESSERE STATA L'UNICA, TI ACCORGI CHE ERI SOLO L'ULTIMA...




NESSUNO E' INSOSTITUIBILE: SIAMO TUTTI RICICLABILI, COME LE PAROLE DETTE UN TEMPO CHE OGGI SI RISPOLVERANO PER UN'ALTRA AVVENTURA.
AVANTI LA PROSSIMA, A CHI TOCCA?


MA DOPOTUTTO DOVREI ESSERNE CONTENTA, CHE UN'ALTRA LEGGA CIO' CHE UN TEMPO FU MIO. 
AMA ANCORA, SOFFRI ANCORA, ANCORA TRADISCI, TE STESSO, ANCORA....


SE NON ALTRO CI SI RISPARMIA L'ILLUSIONE (SEMPRE QUELLA) DI OCCUPARE ANCORA UN POSTO  VACANTE, QUELLO DI CHI RESTA PER SEMPRE NONOSTANTE LA FINE. 
E INVECE (COME SEMPRE) L'ILLUSIONE E L'INGANNO SONO GOCCE DI LUCE CHE BAGNANO PENSIERI E PAROLE DI UN'ORMAI DISSECATA RUGIADA.



MA SON PAROLE INUTILI, CHE QUI NON PASSA PIU' NESSUNO.
E' SOLO UN  PARLARSI ADDOSSO, NULLA PIU'...
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