incapace il verbo stilla
e sul bianco si riversa.
Ma è dissimulata sembianza,
impreciso artefatto
e avaramente si fa stagno
il copioso fiume
e fioco lume
l'infuocato giorno.
Oh, potesse il Divino
del Vero donarmi il lemma!
Degnamente
canterei del tuo amore!
Di quando, al rosso chiarore,
calano i pensieri
e spezzati si levano i sospiri.
E di quando l'impaziente anelito
si fa strada per trovar riflesso
nell'estatico tocco,
che lambisce le morbide rive
per poi in esse riversarsi,
colmo di se.
Ma vana è la parola
ed esausto il pensiero implode
nell'inquieta attesa
di trovar di se stesso
più veritiero specchio.
cara amica, ma la Musa del verso ti ha donato le parole! E tu le hai messe in musica come mai avrebbe fatto un gran maestro. La tua canzone d'amore ora è fra le braccia della ninfa Eco. Abbraccio poetico:-)
RispondiEliminaAlla fine la bonaria Musa si muove sempre a pietà e qualcosa concede, ma è poca cosa rispetto a ciò che si avrebbe voluto dire. Abbracci dimessi, amico
EliminaIl tuo cuore è colmo di sentimenti d'amore forzatamente inespressi che invece di fluire liberi come acqua di una cascata, cadono lentamente come gocce nella pioggia. Ti rivolgi alle forze divine pensando siano giuste e benevoli, ma non lo sono. Perché esistiamo soltanto noi imprigionati nei dogmi e nei comandamenti di una falsa morale. I tuoi versi sono belli e struggenti, questi sono note musicali d'amore. C'est la vie Josephine:-)
EliminaOui, c'est la vie, mon amí...
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