Ci ergiamo su grattacieli di parole, su torreggianti colonne di pensieri, dominatori del reale e dell'irreale,
signori, creatori, negli infinitesimi spasmi cerebrali, MA saldi su un fermo e sicuro terreno che ci permette di innalzarci...EPPURE basta un attimo e nell'istante in cui quella
terraferma viene meno annaspiamo nella polvere.
Così come l'atleta pensa solo al secondo e più non bada al suo piede sano senza cui mai potrebbe correre, così l'intelletto può volteggiare nei cieli della creazione solo se alberga in un corpo integro. Poichè quando l'odiata carne è nel DOLORE la mente boccheggia, quando essa è MENOMATA il pensiero si fossilizza,
se è SOFFERENTE l'immaginazione è un foglio senza colori. Ed allora si sgretolano i grattacieli, cadono le colonne e tutto ciò che del reale resta è solo una massa grigia piegata su se stessa."
Il mare addosso
davvero eccellente "dominatori del reale e dell'irreale". Non si può aggiungere null'altro.
RispondiEliminaA presto Fatima!
Grazie Carla, un caro saluto :)
Elimina...Blaise Pascal aveva ragione: "tutta la nostra nobiltà consiste dunque nel pensiero." " L'uomo non è che una canna al vento" ...più o meno queste dovrebbero essere le sue parole. La tua breve disamina rispecchia il pensiero di questo gigante pensatore e scienziato, ma aggiungo che la tua breve dissertazione poetica, rispecchia una verità incontestabile: non più chi sono, ma che cosa sono?...straordinaria per profondità di riflessione... un sincero abbraccio...
RispondiEliminaCaro Sergio, certo che Pascal aveva ragione, ma la mia riflessione punta soprattutto ad evidenziare un fatto, innegabile quanto comune: potremmo anche essere una canna pensante, ma quando stiamo male nel corpo ci riduciamo ad essere una canna e basta. Tu sai quel che ho passato di recente e credimi è stato terribile verificarlo di persona. Io faccio tesoro di ogni esperienza, anche e soprattutto di quelle brutte, perchè solo nella tenebra la luce diventa preziosa...
EliminaLa condizione umana è basata su un'estrema fragilità. Ma, nonostante questo, l'uomo riempie il suo tempo, spesso, in cose, pensieri ed azioni futili e biechi...dimenticando di essere solo un uomo. Stai bene. Cristina
RispondiEliminaBuona sera cara Fatima! Certo che il materiale è la nostra "gabbia" e rimaniamo troppo tempo nel materiale per poterlo dominare...e lui domina noi con la sofferenza! Un grande abbraccio.
RispondiEliminaPs. Legolas mi incarica di dirti che si scusa molto ma ora non gli rimane molto tempo, e che appena può risponde ai tuoi commenti e viene a leggerti. Ora che lavora gli rimane solo il fine settimana per fare relazioni pubbliche.
Lo capisco, non si deve preoccupare, gli scriverò. Grazie Katia per la tua presenza.
EliminaUn abbraccio
Un abbraccio per te, nuova amica.
RispondiEliminaGrazie per il commento che mi hai lasciato.
Condivido tanti tuoi pensieri, e ti sono vicina in quelli più malinconici.