" Hai raccolto in fretta le tue cose per poter PARTIRE, ma te ne ho rubata una, prima che ti portassi via anche quella: l'immagine triste di un uomo solo. La incarterò, stretta in un laccio nero, la conserverò e poi la cambierò, con i tuoi occhi, quando ancora sapevano RIDERE, leggendomi dentro".
Non ho chiuso la porta, ne finestre ho serrato al vento nè di tristezza avevo pugni chiusi.. perdonami se di specchi ho piena la vita ma quel sorriso.. lo desidero ancora. (AVMpress 11DUE)
Sferzatine di tristezza in questo nulla. A fatica son riuscita a cogliere tratti dello scritto della pergamena "L'adorabile primavera che ha perduto il suo profumo....". Quanti nulla ci circonda? Quanto lavoro abbiamo per riempire questo nulla! E' dura ma si può fare... Molto belli anche i versi del commento che precede il mio. Un caro saluto Fatima
Quei versi, Carla, li ha scritti un amico. Li ho presi per i capelli, prima che svanissero nel nulla, e li ho riportati alla luce sperando che la luce del sole potesse illuminare un pò di quel buio...
Soccia , mo secondo me quel tisio di cui ti parli mò .. mò .. dev' esser davero ben triste e solo, zio maiale..mo come ..mo come si fa mo dico io..soccia..a scriver quelle robe li .. mo che velo di tristessa che deve aver dentro pover'uomo e tu..tu, e sei brava tu a mettere in prosa , mo brava, mo ti fazzo i miei complimenti , brava :-)
Caro "soccio", lo so che mai leggerai questa risposta, che arriva da un tempo altro da quello in cui ci incontrammo, proprio qui. Ti abbraccio, amico mio. Spero che tu stia bene, che i tuoi lacci non stringano più così forte...
...ciao Fatima...è triste constatare la povertà di pensiero che aleggia come un pesante macigno nel mondo...un giorno, parlo di almeno 20 anni fa, lessi una poesia di un poeta russo del secolo scorso, purtroppo non ricordo il nome, faccio ammenda per questo, poi qualche anno fa ho riletto il Divano di Goethe, e vi trovo una lirica di origine persiana, più o meno con le stesse parole del poeta russo...questo per dire che tutto quello che oggi e domani si scriverà, è già stato scritto in passato, sia lontano sia vicino...l'abilità della prosatore e del poeta, è di comporre sapendo mescolare ad arte le parole, ripetendo il concetto essenziale, scritto anche secoli prima...in fondo l'uomo non fa che ripetersi, nel bene e nel male...quello che mi sento di dire è che i danni di un amore, non si riparano mai, se non perché colpito nella sua stessa essenza...poi siccome d'ogni verità anche il contrario è vero,allora tutto diventa opinabile...un abbraccio...:-))
Non ho chiuso la porta, ne finestre ho serrato al vento nè di tristezza avevo pugni chiusi..
RispondiEliminaperdonami se di specchi ho piena la vita
ma quel sorriso.. lo desidero ancora.
(AVMpress 11DUE)
Non è detto che non possa tornare...
EliminaSferzatine di tristezza in questo nulla. A fatica son riuscita a cogliere tratti dello scritto della pergamena "L'adorabile primavera che ha perduto il suo profumo....". Quanti nulla ci circonda? Quanto lavoro abbiamo per riempire questo nulla! E' dura ma si può fare...
RispondiEliminaMolto belli anche i versi del commento che precede il mio.
Un caro saluto Fatima
Quei versi, Carla, li ha scritti un amico. Li ho presi per i capelli, prima che svanissero nel nulla, e li ho riportati alla luce sperando che la luce del sole potesse illuminare un pò di quel buio...
EliminaSoccia , mo secondo me quel tisio di cui ti parli mò .. mò .. dev' esser davero ben triste e solo, zio maiale..mo come ..mo come si fa mo dico io..soccia..a scriver quelle robe li .. mo che velo di tristessa che deve aver dentro pover'uomo e tu..tu, e sei brava tu a mettere in prosa , mo brava, mo ti fazzo i miei complimenti , brava :-)
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EliminaCaro "soccio", lo so che mai leggerai questa risposta, che arriva da un tempo altro da quello in cui ci incontrammo, proprio qui. Ti abbraccio, amico mio. Spero che tu stia bene, che i tuoi lacci non stringano più così forte...
Eliminanon si puo elimare anche il mio ?
RispondiEliminaSe vuoi lo puoi fare tu stesso
EliminaQuei versi sono di Baudelaire, il tuo amico ha solo preso in prestito il suo pensiero..
RispondiEliminaAllora l'amico ha sbagliato a non indicare il nome dell'autore...
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina...ciao Fatima...è triste constatare la povertà di pensiero che aleggia come un pesante macigno nel mondo...un giorno, parlo di almeno 20 anni fa, lessi una poesia di un poeta russo del secolo scorso, purtroppo non ricordo il nome, faccio ammenda per questo, poi qualche anno fa ho riletto il Divano di Goethe, e vi trovo una lirica di origine persiana, più o meno con le stesse parole del poeta russo...questo per dire che tutto quello che oggi e domani si scriverà, è già stato scritto in passato, sia lontano sia vicino...l'abilità della prosatore e del poeta, è di comporre sapendo mescolare ad arte le parole, ripetendo il concetto essenziale, scritto anche secoli prima...in fondo l'uomo non fa che ripetersi, nel bene e nel male...quello che mi sento di dire è che i danni di un amore, non si riparano mai, se non perché colpito nella sua stessa essenza...poi siccome d'ogni verità anche il contrario è vero,allora tutto diventa opinabile...un abbraccio...:-))
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