Quaggiù,
dove raggio non scalda
del corpo
marmorea dimora,
a te vengo
di lutto vestita,
devota ancella
senza volto e senza nome,
a cercare
nell'immoto tuo sguardo
il conforto.
Con trame di ghiaccio,
che vita strapparono
dal cuor tuo,
tiepido manto
vado tessendo,
con cui anima s'avvolge
quasi a sembrar abbraccio,
che giunse mai
e mai
viventi membra
restituiranno più.