sabato 3 novembre 2018

E' SOLO IL TUO EGO FERITO

Tra foglie, rami e sudore giunse in cima.
L'ombroso ingresso era lì, dipinto di antichi muschi, come quei passi che a migliaia la condussero là, eternamente ripetuti. 

Intima tana, rivelata casa, l'attendeva come sempre, che il passaggio dentro l'utero della montagna si compisse un'altra volta.

Giunse il suono, ferma carezza, che consueto manifestò se stesso.

"Sei tornata".
" Si, sono qui, ancora e ancora qui".

Nel tepore della tenue luce, si accoccolò, stanca, insicura, in attesa, confusa, umiliata, speranzosa, ingenua, vuota.

"Sei tornata...PERCHE'?"


PERCHE'

"Ho paura".
"Ho               PAURA".

"Non dovresti e lo sai".

"Non c'è più
il suolo fermo, 
la stella fissa, 
il secolare albero, 
si è tutto spostato, 
ogni cosa poggia su acqua che si muove e nulla è sicuro".

"Pensavi che l'eterno non mutasse? Che il firmamento fosse di pietra? Che il vento non piegasse anche il ramo più forte?"

"La porta si è aperta."

"Tu hai dato la chiave"

"La soglia  è stata violata"

"Tu hai indicato la via"

"Ha visto l'infinito"

"Si è solo specchiato. Come facesti tu"

"Ho paura"

"E' solo il tuo ego ferito"

E' SOLO IL TUO EGO FERITO

" Non ricordo chi ero, non so più chi sono, solo riflessi senza luce, vetri opachi, occhi bianchi. Ho PAURA."

"APRI IL TUO CUORE! 

Aprilo, 
accogli, 
allarga le braccia, 
che l'Amore non è avaro, 
che l'Amore ha mani immense
che l'Anima si frange in mille volti
Madre generosa che nutre molte bocche e mai s'asciuga.

GUARDA! Gioisci!
Meschino colui che tiene per se e lascia morire!

Non temere, ritorna, ritorna A chi eri, che il volo più alto sarà quello più libero, ritorna a chi eri, ritorna CHI eri.
E RICORDA:

E' SOLO IL TUO EGO FERITO"

E ridiscese sui suoi passi, ancora una volta, ma ancora non sapeva se aveva vinto o aveva perso, se fosse stata una grande vittoria o la sua più misera sconfitta.




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