mercoledì 23 ottobre 2013

L'AUTUNNO DEL CUORE

Mia cara, carissima Josephine,
dolce compagna, che serenamente dai udienza ai pensieri del mio cuore, ti scrivo ancora una volta per sapere di te.

Sempre ti immagino, candida e leggera, tra i viali inebrianti dei glicini che costeggiano i muri della tua dimora, con in viso solo il riflesso rosato della stella solare che volge al suo quotidiano sonno.

Sorella mia, è già autunno ma gli alberi paion di zeffiro spogliati e non dalla matrigna tramontana che ancora indugia ad arrivare, affilando le unghie per meglio scalfire quando giunta sarà l'ora.

Tu lo sai, mia devota, il mio cuore trabocca di mestizia in questa stagione e ancor di più quando, al cadere delle foglie, si aggiunge l'inesorabile e ciclico disseccarsi delle speranze.  I sogni cadon giù, denudandomi di gioia e sorrisi che giaccion ingialliti ai miei piedi.

La menzogna, mia amata, la bugia e la falsità mi asciugano l'anima che devo ristorare con la rugiada dei miei occhi per non farla morire del tutto. 

E' questo l'autunno del mio cuore, mia dolce , quando fraintesa continuo ad inciampare sui cocci del passato e sanguino e incespico ma è un gridare sordo, un procedere cieco, contro l'ottusità delle persone.

Sai tu, mia amabile amica, a chi mi riferisco e quasi posso udire il tuo discreto rimprovero che riecheggia nella mente quasi fosse il mio.  So bene che non dovrei più badare a certi affari, ma un pò la vanità un pò un sincero attaccamento, mi spingono a voler sapere. 
Quale errore, mia angelica compagna, talvolta il sapere! Perchè è meglio ignorare, per meno soffrire o illudersi, ancor meglio, che niente sia cambiato, quando invece niente è mai stato come appariva.

Ti lascio, soave creatura, dormi bene questa notte, librati negli spazi che son solo tuoi, io farò lo stesso, stringendo al seno quei petali che ancora restano dei colorati giardini.

Tua


1 commento:

  1. ...amabile amica, sono stato assente por molto tempo, ma grazie per avermi lasciato questa melancolia lettera che accarezza l'anima...ogni parola, ogni sillaba, lascia un anelito di speranza in fondo al cuore, di saper mistificare la solitudine che tante volte schiaccia e opprime i sentimenti; anch'io ho lasciato che l'autunno parlasse di te, l'ho lasciato oltre il tuo mare, fra meste colline, dove foglie di Ginko, ora cadute su solitarie zolle, si sono colorate del colore dell'elegante grazia del tuo essere...tornerò presto, cara amica, nel frattempo tu scrivi di queste lettere che delicatamente accarezzano il cuore...ciao cara Josephine...

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