venerdì 18 gennaio 2013

L'ATTESA

Erano ore che attendeva su quella uggiosa panchina, triste di foglie sparse qua e là, che si commiseravano della loro sorte.

Forse il bambino ha avuto la febbre.
Il lavoro, certo, gli porta via sempre tanto tempo. 
Era l'ora di punta, il traffico...Tre ore fa, si, ma ce n'è sempre a tutte le ore. Sempre.
Starà di nuovo male la mamma?  
                                                        Speriamo di no.

Il cielo velato implorava riposo, striato di ambrati lembi vellutati.  Quasi era buio. Nella morsa del gelo prese la borsa e s'incamminò.
Il bambino, il lavoro, il traffico, la mamma...

Si era solo dimenticato di lei.


3 commenti:

  1. Attesa trepidante...poche righe che fanno riflettere
    Un saluto Fatima!

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  2. ...ciao Fatima, ci sono attese e attese, alcune lasciano segni che feriscono altre che lacerano l'anima, quella che hai descritto lascia veramente un segno profondo...:(( con sincero affetto..

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CIAO, DIMMI A COSA PENSI...◕‿◕

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